Di certo non vi servo io per dirvi che uno degli show più visti di Netflix del 2024 è “Nobody Wants This”, tutti noi nelle ultime settimane abbiamo aperto la piattaforma e ci siamo ritrovati davanti il viso di Adam Brody (grazie Netflix, forse non da parte di tutti ma da parte mia sicuramente sì).
Ma partiamo dall’inizio.
“Nobody Wants This” è una serie Netflix uscita ad Ottobre che ha come protagonisti Adam Brody e Kristen Bell (se siete nella fascia d’età 30/40 non potete non conoscerli). Brody interpreta Noah, aspirante rabbino capo e fresco di rottura, Bell invece veste i panni di Johanne, una podcaster estroversa che passa diverso tempo sulle app di incontri ed è agnostica. La serie è dichiaratamente ispirata alle vicende personali di una della sue produttrici esecutive, Erin Foster, che si è convertita all’ebraismo riformato per sposare l’attuale marito. E’ una Rom-Com come ben si può immaginare e mi spingo a dire che è una delle Rom-Com meglio riuscite della storia delle Rom-Com. Forse sarò di parte perchè, insieme al fantasy, è il genere che più mi emoziona, sia che si parli di libri o di prodotti televisivi, ma datemi tempo perchè ora vi spiego il motivo di questa convinzione.
Prendiamola larga. Esistono vari trope (i trope sono dei modelli narrativi: friends to lovers, enemies to lovers, fake dating ecc..) quando si parla di Rom-Com, funzionano, il pubblico li ama e quando la narrazione è incentrata su una coppia tutti ne fanno ricorso. Persino Bridgerton li ha utilizzati: Stagione 1, fake dating; Stagione 2, enemies to lovers e Stagione 3, friends to lovers. I trope servono a rendere il tutto emozionante, a creare la grande storia d’amore, il momento catartico in cui i protagonisti si rendono conto che si amano ed proprio grazie ad essi che le Rom-Com non tramonteranno mai; tutti sono alla ricerca dell’amore e se quell’amore è seguito dalla storia di come lo si è trovato allora è ancora più avvincente.
Però, perchè c’è un però e se ve lo dico io che amo il genere potete fidarvi, questa narrazione ha sempre al suo interno una parte di dramma, un elemento che rende impossibile ai protagonisti stare insieme. Ci sta, è normale, non esisterebbe narrazione senza di esso, però (eccolo il però) le relazioni non funzionano così nella vita vera. Nessun ragazzo/a si proporrà di fingere una relazione per far ingelosire l’ex ma poi si innamora di voi, il ragazzo/a con cui avevate una rivalità non farà cadere i suoi muri solo per voi dichiarandovi amore eterno e un’unica notte di sesso non si trasformerà nella più grande storia d’amore di tutti i tempi. Forse a volte succede, anzi me lo auguro, ma potete stare certi che 9 volte su 10 non succede.
“Tutte le mie amiche mi raccontavano storie su come le cose possono andare bene con questi merdosi perché conoscevano una, che conosceva una che stava con un merdoso come il mio che si è sposata e viveva felice e contenta..ma quella è l'eccezione, noi non siamo l'eccezione..siamo la regola!” - La verità è che non gli piaci abbastanza, 2009
Quindi, perchè invece “Nobody wants this” la considero una delle migliori Rom-Com di sempre? Semplice, racconta una storia d’amore normale, zero drammi, zero antagonisti, zero ragazzi che dichiarano il loro amore per te con dei cartelli quando ti sei già sposata con un altro (Si, Love Actually, sto parlando di te e non mi sei piaciuto neanche un po’).
Noah e Johanne si incontrano tramite amici in comune ad un cena, si presentano, cominciano a chiacchierare e si piacciono. Mantengono i contatti, hanno il loro primo appuntamento, dichiarano la loro relazione ufficiale e avanti così. Ovviamente ci sono dei problemi, non sono così naïve dal pensare che una storia non abbia bisogno dell’elemento “ostacolo” per risultare avvincente, ma sono problemi che qualsiasi persona che ha iniziato una relazione importante deve affrontare ad un certo punto se vuole davvero che quella relazione funzioni.
Noah e Johanne ne incontrano diversi, ma di nuovo, sono tutti realistici. Il più chiaro, Noah non solo è di religione ebraica ma è anche un rabbino, ergo la sua fede è incredibilmente importante per lui, e ambisce a diventare rabbino capo. Noah ha quindi delle ambizioni lavorative, come tante persone, e quest’ultime creano dei problemi nella relazione con Johanne. Johanne è agnostica e nonostante ad un certo punto consideri la conversione sa che sarebbe un grande passo perché includerebbe essere la compagna del rabbino capo, un ruolo a cui le persone guardano e Johanne non vuole essere un esempio per nessuno perché è convinta di non essere una brava persona.
Dall’altra parte invece c’è Johanna, una giovane donna sarcastica, estroversa e che ha paura di impegnarsi, perché è ben consapevole che impegnarsi in una relazione vuol dire anche far cadere le proprie difese e di conseguenza mostrarsi per quello che si è oltre la facciata esteriore e Johanna crede che dietro quella facciata non ci sia niente di bello da vedere.
Ma ci provano, lui si impegna a capirla, ad ascoltarla e a rimediare agli errori che inevitabilmente commette e lei si impegna ad aprirsi, ad esplicitare le sue emozioni quando lei stessa fa fatica a comprenderle e soprattutto a fidarsi. Come ogni coppia affrontano il giudizio esterno; i familiari che gli dicono che solo loro li conoscono veramente e quindi avanzano giudizi sull’altro e gli amici che li accusano di dedicargli meno tempo. Ma Noah e Johanne prendono queste parole e ne fanno tesoro senza lasciarsi influenzare. In sostanza, imparano ad essere una coppia sana.
Io credo che ci fosse bisogna di una Rom-Com così, una Rom-Com che mostra come dovrebbe essere l’amore, l’amore quello sano, giusto e confortante.
Come sempre, ecco qualche articolo e suggerimento per approfondire il tema:
Una produzione molto simile a quanto raccontato sono i libri di Emily Henry di cui vi avevo parlato qui
Credo sia la terza volta che vi parlo di Rom-Com, magari potrei fare un lista. Ci penso! Alla prossima <3
Anna