Nel mio browser sono aperte sette schede: un articolo di Il Post, un newsletter di Substack, le offerte del Black Frida, cosa vuol dire fare un rogito, il mio profilo di GoodReads da aggiornare, la casella mail dell’università che apro solamente al ridosso della sessione e un articolo che riassume tutti i mashup che Taylor Swift ha cantato fino ad oggi. Clicco sui link, leggo qualche parola, vengo distratta da qualcosa di più attraente e mi riprometto di tornare al contenuto più tardi. (In realtà non lo faccio mai).
Ogni giorno mi sveglio, mi siedo a fare colazione con thè verde e pane tostato con il burro salato e scrollo tra i vari social media aggiungendo alla lista già infinita di articoli da leggere e pagine da guardare altri articoli da leggere e pagine da guardare. In pausa pranzo cerco di leggere almeno due pagine del libro che sto leggendo da mesi e mi arrendo dopo dieci minuti perchè TikTok è più utile se vuoi spegnere il cervello, così mi riprometto di leggere prima di andare a letto ma mi sveglio alle 6 durante la settimana e quindi alle 22 sto sbavando sui cuscini del divano. Faccio le parole crociate perchè fa bene alla mente, giusto? E il mio cervello è la cosa a cui tengo di più quindi devo tenerlo allenato. Apro LinkedIn perché ci sono troppe notifiche lasciate indietro e dopo 30 secondi mi ricordo perché non lo apro mai: tutti sembrano realizzati, tutti sembrano stabili e tutti hanno capito che carriera intraprendere. Io invece ho 7 finestre del browser aperte, faccio un lavoro che mi permette di pagare l’affitto ma che non so se è la strada giusta e mi sono riscritta all’università.
Mi lascio sopraffare. Chiudo tutte le schede aperte.
Recentemente ho parlato con la mia terapista di questo stato d’animo, o meglio stavamo parlando di altro e come sempre lei riesce a scavare nella mia psiche e capire cosa realmente mi sta turbando. Negli ultimi mesi mi sono sentita in un limbo. Da un lato la mia vita sta prendendo una piega molto seria (ricordatevi che una delle finestre aperte era “cosa vuol dire fare un rogito”), dall’altra non ho ancora capito che carriera voglio intraprendere o forse l’ho capito ma realizzarlo sembra impossibile.
Voglio fare tutto, ma sono talmente sopraffatta che non faccio niente.
Non credo di essere sola in questo dilemma; i giovani che si trovano nei loro 20 e 30 anni non sono cresciuti nel mondo stabile dei loro genitori, un mondo dove se sceglievi un lavoro ti tenevi quello per tutta la vita, forse perché ne esistevano meno di adesso. Un mondo dove l’informazione, per quanto ci fosse, era limitata, oggi invece abbiamo così tanti spunti e informazioni che rischiamo di aggrovigliarci.
Il tutto diventa ancora più difficile se, come nel mio caso, si sceglie un percorso creativo o umanistico. Le possibilità sono talmente tante, e a volte anche poco definite, che ci perdiamo. La vita può sembrare insopportabile quando non si sa cosa si vuole da essa o quando non si sa quale sia la strada giusta per noi.
Tuttavia, ho capito che non posso fare tutto quello che voglio allo stesso tempo, non posso tenere aperte 7 finestre nello stesso momento. Così ho deciso di concentrarmi su una cosa alla volta e ho cercato un progetto che mettesse ordine, il risultato è stata questa newsletter. Se vi trovate nella stessa situazione permettete a voi stessi di essere principianti in qualcosa. Provate cose diverse, ma non allo stesso tempo. Pensate a ciò che vi appassiona in questo momento. Provate a farlo per un po', concedetevi un po' di grazia e siate disciplinati.
Se nel corso del processo scoprite che non fa per voi, potete sempre provare qualcosa di diverso. C’è sempre tempo, a qualsiasi età. Ve lo prometto.
Siccome siamo in continua evoluzione, anche quello che creiamo lo è, ed è per questo che faccio sempre un po’ fatica a decidere come impostare questa newsletter. Forse, e dico forse, la cosa migliore da fare per me e per voi (che se mi leggete siete aggrovigliati quanto me) è fare una lista di tutto quello ho visto/letto/ascoltato e quello che non sono riuscita a vedere/leggere/ascoltare nel corso della settimana. Magari interesserà anche a voi e deciderete a cosa dare la priorità :)
Voglio iniziare a tenere un diario, magari non ci scriverò tutti i giorni ma mi ha sempre affascinato come pratica: questo è molto bello ma troppo costoso per le mie tasche, questo è più abbordabile e c’è in diversi colori. Nel frattempo, anni fa ho acquistato il Five Minute Journal, risultato? qualche pagina è del 2021, cinque del 2022 e due del 2023. Ora ce ne sono due del 2024, vediamo se arrivo al 31 dicembre.
Sto facendo il rewatch di Lost, ero alle medie quando l’ho visto per la prima volta e ora che ne ho 28 mi rendo conto di quanto sia surreale che i sopravvissuti trovino delle medici ma che soprattutto a nessuno cresca la barba o venga la ricrescita. Per il resto, rimane una serie iconica che secondo me vale la pena vedere, anche se possiamo concordare tutti che il finale faccia schifo. Mia madre continua a sostenere che neanche i produttori sapessero più come finirla e l’hanno buttata in vacca (parole sue non mie).
Non ho mai portato sciarpe, non perché mi dessero fastidio ma perché mi facevano tutte affanno. Ora che ho un potere d’acquisto migliore di quando avevo 20 anni so vagliando la possibilità di investire su una buona sciarpa, la vorrei colorata. Queste di Sézane sembrano un buon compromesso.
Lo sapevate che TikTok aprirà una casa editrice? A partire dal 2025, sotto il brand 8th Note Press, pubblicherà tra i 10 e i 15 libri all’anno. Sono già stati acquistati i diritti per oltre 30 opere. È probabile che vedremo soprattutto libri di generi commerciali e molto amati sulla piattaforma come i dark romance e gli young adult, credo per rispondere ai bisogni della community del BookTook, che può piacere o meno ma rende virali ogni anno titoli appartenenti alle categorie che citavo. Il rischio, come qualsiasi cosa che va virale, è scambiare la tendenza per qualità. Ma lo trovo comunque un metodo di fare business affascinante e poi, i libri di poco valore esistono già da molto senza TikTok.
Ho AMATO questo posto di Heloola su Emily Henry. Cerco qualcuno con cui parlare di Emily in quel mondo.
Quand’è che gli irlandesi sono diventati fighi? Se lo chiede il New York Magazine
Per oggi è tutto, alla prossima!
Anna xx
OMG, perché stai mettendo per iscritto i miei pensieri?🥲🫰🏻
Eccomi, presente, aggrovigliata anche io!
Nuova della piattaforma, non ho mai visto Lost e non uso tiktok perché -quasi 40enne- sono una quasi boomer e quindi faccio a botte con le cose troppo moderne e veloci.